La nostra storia

La nostra realtà nasce nel 2002 a Zanè, nel Vicentino, dall'amore per le api e il loro affascinante mondo, coltivato e trasformato in professione dal fondatore Cristian Nardon.

La nostra è un'apicoltura biologica: lavoriamo assieme alle api seguendo pratiche che riducono al minimo l'impatto sull'ambiente. Per questo motivo abbiamo scelto ICEA come ente certificatore della qualità del nostro prodotto, in quanto condivide i nostri ideali etici, sostenibili ed ambientali.

​Dedizione e profondo rispetto verso queste creature continuano a caratterizzarci e ad essere un elemento chiave del nostro lavoro, della cura degli alveari fino al prodotto per eccellenza, il MIELE.

​Il nostro obiettivo è quello di fornire a voi consumatori un prodotto sano, genuino, controllato e di provenienza Italiana al 100%.

AGRICOLTURA SOSTENIBILE

Quante volte ho sentito utilizzare quest'espressione, specialmente ultimamente e mi sono soffermato a pensare a come questo concetto potesse sposarsi alla mia realtà. 

La conclusione è che "agricoltura sostenibile" significa un'agricoltura rispettosa e amica del territorio e del suo ecosistema, un'agricoltura che fornisce prodotti migliori proprio perchè in armonia con la natura circostante, un'agricoltura "amica" delle api e di tutti gli impollinatori, ricca di mille varietà di fiori e di colori che non siamo più abituati a vedere nei nostri campi. 

Un'agricoltura "amica" di tutta la fauna selvatica, che può trovare nelle siepi riparo e sostentamento.

Per questo motivo ho piantato specie arbustive tradizionali della zona, nei campi ho seminato trifoglio incarnato, erba medica e altre piante che, oltre ad essere un'importante fonte di nutrimento per le api, allietano la vista con i loro colori.

Sono convinto che un ritorno alle tradizioni rurali, assieme ad uno sguardo innovativo, siano la strada giusta da seguire e spero in futuro di poter condividere questo mio piccolo mondo con quanti vorranno venire a trovarci. 

Curiosità

L'affumicatore

Vi racconto le mie prime visite agli alveari con il nonno Aldo, il quale soffiava abbondante fumo sulle arnie mentre le visitava. Questo mi dava molto fastidio e alla mia richiesta di smettere con questa pratica mi raccontò una storia che mi rimase così impressa da raccontarla a voi oggi...

Sin da quando le api vivevano in natura nella foresta, all'avvertire il fumo provenire da un incendio si preparavano a lasciare il nido ingerendo una grande quantità di miele, che sarebbe servita al sostentamento della famiglia una volta abbandonata la loro casa. 

L'addome gonfio comporta l'impossibilità alle api di estroflettere il pungiglione e quindi di pungere il nonno durante la visita del nido.

Da quel momento ho compreso che l'utilizzo dell'affumicatore era indispensabile per tenere tranquille le api e non essere punti durante le varie operazioni, consapevole che ciò non avrebbe creato danno né alla famiglia né alla qualità del miele. 


Cristian